
I volti dei nostri soldati nella seconda guerra mondiale del 1945 (Archivio C. Usuelli)
I volti dei nostri soldati nella seconda guerra mondiale del 1945 (Archivio C. Usuelli)
N.B.: chi vuole contribuire ad arricchire l’Archivio Storico può contattarci oppure può inviare le proprie foto anche tramite questo sito.
In posa, nella curt di Calonec (foto G.V.)
1940: un lento mezzo di trasporto (foto G.V.)
Motociclisti negli anni ’40 (foto G.V.)
La raccolta della lana per i combattenti (Archivio C. Usuelli)
Davanti all’altarino della Madonna (Archivio C. Usuelli)
Sulla neve con gli sci (Archivio C. Usuelli)
Folto gruppo di lavoratori (Archivio C. Usuelli)
A passeggio sul carretto (Archivio C. Usuelli)
In processione (Archivio C. Usuelli)
L’ora di religione con il parroco don Ambrogio (Archivio C. Usuelli)
L’ora di religione con il coadiutore don Umberto (Archivio C. Usuelli)
Anni ’60: la grande Inter del “mago” Herrera al bar Trani (Archivio C. Usuelli)
Anni ’70: in via Prinetti in attesa dell’arrivo della corsa ciclistica (Archivio C. Usuelli)
Anno 1942 – Rappresentazione dei Promessi Sposi presso l’Oratorio. (Foto L.B.)
28 dicembre 1917 Avviso della Giunta municipale alla cittadinanza del Comune di Bernareggio, relativo a una manifestazione indetta per il 30 dicembre 1917, per accogliere gloriosamente i mutilati di guerra, "fulgidi esemplari del valore indomito di nostra gente".
Un manifesto del 1931 con il minuzioso programma della Mostra Zootecnica
L’Avis Comunale di Bernareggio non è che la sezione locale dell’Avis Nazionale che annovera oltre 1.200.000 soci attivi (donatori) e raccoglie oltre 2.100.000 sacche di sangue/anno (dati 2011), che rappresentano circa l’80% del sangue raccolto in Italia.
L’Avis è nata nel 1927 a Milano per iniziativa di un allora giovane medico ematologo, il dott. Vittorio Formentano, in seguito ad una traumatica esperienza personale (la morte per emorragia di una giovane partoriente per la quale non seppe trovare sangue compatibile).
Da quel piccolo embrione formato da non più di una trentina di persone, l’Avis è cresciuta e si è diffusa su tutto il territorio nazionale mantenendo sempre le caratteristiche volute dal suo fondatore cioè quelle di un’Associazione di volontariato, apartitica, aconfessionale, non lucrativa, che non ammette discriminazioni di sesso, razza, lingua, nazionalità, religione e ideologia politica.
La sezione di Bernareggio è stata costituita il 27 febbraio del 1966 grazie ad un manipolo di “pionieri”, tra i quali va innanzitutto ricordato Carlo Bonanomi che fu l’anima di quel nucleo iniziale insieme a Giovanni Carzaniga, Giuseppe Corneo, Francesco Uniemi, Giani Giulio, Ambrogio Ravasi e tanti altri che sarebbe lungo elencare.
Lo scopo sociale dell’Avis è quello di promuovere la donazione di sangue volontaria, periodica, associata, non remunerata, anonima e consapevole, intesa come valore umanitario universale ed espressione di solidarietà, che configura il donatore quale promotore di un primario servizio socio-sanitario ed operatore della salute, anche al fine di diffondere nella comunità locale i valori della solidarietà, della partecipazione sociale e civile e della tutela del diritto alla salute.
A partire dai primi fondatori l’attività della sezione bernareggese è cresciuta negli anni. Infatti, in questi 47 anni di vita, la nostra sezione ha distribuito oltre 1000 tessere ad altrettanti cittadini/e donatori/trici. Di questi, poco più di 300 sono attualmente i soci attivi (di cui, quasi 1/3 non sono residenti a Bernareggio).
Nello stesso periodo di tempo, sono state raccolte oltre 24.500 sacche di sangue (circa 10 mila litri). Una media di oltre 500 unità/anno.
In questi ultimi anni, la raccolta si è attestata intorno alle 700 sacche/anno. Però, rispetto ai primi anni, la popolazione è più che raddoppiata e quindi, in rapporto, siamo di fronte ad una decrescita. Da ciò, l’ovvia conseguenza che ci porta ad affermare che la nostra comunità ha un potenziale inespresso molto più alto.
Dai primi anni, molte cose sono cambiate. Le tecniche, le regole, le norme a tutela sia del donatore sia del ricevente sono tali da garantire la più assoluta sicurezza dell’attività donazionale. Per esempio, da molto tempo non si fanno più le cosiddette donazioni occasionali ed ogni donatore è figura nota e tenuta strettamente sotto controllo medico (tra l’altro, essere donatore è un ottimo metodo per tenere sotto controllo la propria salute).
Oltre alla stretta attività di raccolta di sangue, nella storia dell’Avis Bernareggio non mancano certo manifestazioni direttamente organizzate o partecipazioni ad iniziative pubbliche che più o meno regolarmente vengono organizzate in paese.
Sono momenti importanti che servono soprattutto a mantenere viva e presente l’Associazione nel tessuto sociale anche e soprattutto al fine di promuovere i valori umanitari sopra menzionati nonché a stimolare fasce sempre più ampie di popolazione (soprattutto giovani) a condividere tali valori sociali anche diventando donatori.
La benedizione della prima sede Avis, presso il Palazzo Comunale, in via Prinetti (foto Avis)
I donatori Avis festeggiano il decennale di fondazione (foto Avis)
La sfilata nella ricorrenza del trentennale di fondazione (foto Avis)
2011: grande partecipazione delle sezioni Avis all'inaugurazione della rotonda Avis-Aido-Admo